lunedì 11 ottobre 2010

L'essenziale

L’essenziale
[...]
l’essenziale è riuscire
ad avere qualche cosa di buono da fare
o almeno da dire
per non restare a guardare

l’essenziale è provare a dare il meglio
perché a dare il peggio c’è sempre tempo
e infatti come vedi è tornato l’inverno
l’essenziale è provare a fare in modo
di avere sempre qualcosa in cui credi
da inseguire
per non restare a piedi

l’essenziale è riuscire a dare forma anche a quello che ti sembra assurdo
e se pensi al futuro
non tutto è perduto.
- Tiromancino -

Che bella questa canzone...erano giorni che la inseguivo e adesso che l'ho trovata voglio iniziare questa settimana con queste parole e condividerla con tutti coloro che credono nei sogni!

Ieri sera una vicina di casa molto carina mi ha citofonato ed ha appeso al mio cancello un sacchetto con tre melograni...ovviamente non ho saputo resistere stamattina a fare una piccola ricerca su quale significato abbia questo frutto dalla forma e dai colori bellissimi..



"Linneo, botanico e naturalista, lo aveva chiamato Punica granatum, pensando fosse di origine
africana; pare che i romani avessero scoperto il melograno a Cartagine e non avevano esitato a
definirlo il frutto più gustoso del Mediterraneo;
tuttavia il melograno proviene dall’Afganistan e dalla Persia.
E’ usanza per le spose turche scagliare un frutto per terra
e si dice che queste avranno tanti figli quanti sono i chicchi usciti dal frutto spaccato.
In Dalmazia la tradizione vuole che lo sposo trasferisca dal giardino del
suocero al suo una pianta di melograno.
 Il frutto è simbolo di fertilità e ricchezza proprio per il notevole numero
di grani contenuti al suo interno.
 Nel linguaggio floreale, per il suo colore acceso, esprime amore ardente.
 Infine c’è chi ritiene che il romano, contrappeso della stadera, tragga la propria forma e il proprio nome dal frutto del melograno; in portoghese, infatti, roman significa melograno. Per questo un’altra valenza attribuita al frutto e alla pianta è quella di giustizia ed equilibrio"
 
Indecisa se usare questi bellissimi frutti per qualche ricetta...o lasciarli seccare per i miei decori natalizi..vi posto una ricettina con la quale partecipo ancora al contest di Valentina
 

Muffin salati di kamut, olive nere e pomodrini


 
Ingredienti:
- 200 gr di farina di kamut
- 110 gr di latte
- 2 uova grandi
- 12 pomodorini piccoli 
- olive nere (una ventina)
- 100 gr di ricotta
- 30 gr di olio di mais
- 50 gr di grana grattuggiato
- 1 bustina di lievito per torte salate
- sale qb

Procedimento:
Lavare i pomodorini, asciugarli, tagliarli in quattro e farli saltare in padella
 per meno di 10 minuti, con un filo di olio evo, mezza cipolla,
un cucchianino di zucchero per addolcirli e un pizzico di sale.
Lasciare freddare.
Mettere in una ciotola latte e uova e amalgamare
Aggiungere la ricotta e i 30 gr. di olio e amalgamare
Aggiungere la farina, il grana e un cucchiaino di sale.
Aggiungere il lievito.
Aggiungere i pomodorini delicatamente e le olive tagliate a rondelle.
Imburrare i pirottini e versare il composto.
Infornare a 180°-200° per 35-40 minuti (prova stecchino).

3 commenti:

  1. no non puoiii!!! io stavo cercando di uscire dal tunnel dei muffin!!! ok.. ci rientro... stampo la ricetta e la provo.. mannaggiaa chi leggerà un'altra ricetta di muffin nel mio blog mi manderòà a quel paese!! :-P

    adoro i Tiromancino.. e i melograno!!!..

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  2. grazie mille!!devono essere buonissimi, poi io ho la passione per i muffin!! ho già aggiornato l'elenco!!

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  3. fede, questi tuoi post sono sempre più belli...un abbraccio!

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